Tommi Space

All’asta

Consegna:

Indicare in un post come il concetto che fa riferimento al termine assegnato, sia presente in un’opera delle arti figurative. (L’immagine deve riportare in didascalia l’autore, il titolo dell’opera, l’anno e il luogo dove è conservata)


Osservando un’opera d’arte, in un museo come a scuola, è probabile sentir pronunciare “questo quadro ha un valore inestimabile”.

Quanto vale un opera d’arte?

Quando ci si trova in un museo in cui capolavori artistici sono protetti da sofisticati allarmi e sorvegliati attentamente, è sorprendente constatare che, inevitabilmente, in un remoto angolo della nostra mente, sorga prima o poi la domanda: “ma quanto varrà?”

Quest’idea diventa ancora più forte quando si pensa alle cifre esorbitanti che abbienti collezionisti e appassionati d’arte sono disposti a spendere per avere una determinata composizione, per possedere l’arte. Sorgono allora domande più complesse di natura filosofica, la cui risposta di certo deve considerare troppe variabili per essere qui ricercata: cosa significa “comprare” un quadro? Qual è il vantaggio di averlo, quando la sua visione si può fruire con una semplice ricerca online? Quanto del costo di un’opera è riservato al suo autore?

Il geniale, insuperabile, misterioso, celeberrimo artista britannico Banksy spazza via ognuna di queste domande commettendo, nell’ottobre 2018, un’azione che passerà alla storia: l’auto-distruzione di un suo dipinto, appena venduto. Di seguito un’immagine del memorabile momento, pubblicato dall’artista stesso.


Il dato più significativo è che il valore dell’opera si stima come duplicato, se non triplicato, a seguito della sua distruzione. Inoltre, è ormai riconosciuto, a più di un anno di distanza, che proprio la distruzione del quadro sia un’opera d’arte in sé. Di certo, un’idea unica, senza precedenti, che ha fatto guadagnare all’artista ancora più notorietà.


Per concludere, segue un video di approfondimento che mi ha permesso riflessione più completa.

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